Fratture e loro trattamento: come la fisioterapia può aiutare
Quando parliamo di frattura ossea ci si riferisce ad un interruzione dell’integrità del tessuto osseo. Una patologia ossea che può portare più facilmente ad una frattura è ad esempio l’osteoporosi. A tal proposito, leggi il nostro approfondimento su Fisioterapia Piacenza: “Osteoporosi: patologia ossea” e scopri come si può intervenire.
Le frattura a carico del tessuto osseo possono essere di origine
- Traumatica, quando una forza esterna di intensità maggiore rispetto alla resistenza del tessuto osseo stesso lo colpisce
- Atraumatica, in questo caso si parla di frattura patologica, e si verifica a seguito di sollecitazione di bassa intensità, applicate su un tessuto osseo patologicamente indebolimento
Classificazione
Esistono diversi modi per classificare le fratture ossee, nel più utilizzato, la principale distinzione è tra
- Fratture composte, nelle quali non vi è dislocazione dei frammenti. Tra queste vi può essere una particolare tipologia di frattura, definita frattura a legno verde, che si verifica nei bambini, nella quale non vi è una vera lesione della corticale del tessuto osseo.
- Fratture scomposte dove è presente dislocazione dei frammenti
Sintomatologia
La sintomatologia che si verifica a seguito di una lesione del tessuto osseo è molto caratteristica, infatti spesso sono presenti
- Dolore
- Impotenza funzionale
- Deformazione della normale anatomia del segmento osseo, in caso di fratture scomposte
- Gonfiore
Diagnosi
La diagnosi a seguito di una frattura, specialmente se si verifica a seguito di un trauma viene eseguita rapidamente dal personale specializzato, in associazione a radiografia.
Trattamento
Il trattamento delle fratture varia al variare della tipologia di frattura. Per quanto riguarda le fratture composte, generalmente vengono trattate attraverso doccia gessata, che permetterà un immobilizzazione del segmento osseo al fine di favorire il rigeneramento osseo. durante il rigeneramento osseo è possibile che il paziente percepisca dolore, principalmente nella fase iniziale di quest’ultima. In questi casi l’immobilizzazione è prevista per circa 20/30 giorni.
Quando le fratture sono scomposte, avviene prima un ricollocamento della anatomica fisionomia ossea, attraverso una trazione, e successivamente, in base alla gravità e alla localizzazione della frattura si può immobilizzare il segmento osseo attraverso una doccia gessata, mantenuta per 30/40 giorni, oppure la frattura può essere stabilizzata attraverso mezzi chirurgici, come chiodi endomidollari, placche o viti, seguito da una più o meno lunga immobilizzazione.
Successivamente l’immobilizzazione, sono generalmente presenti i seguenti sintomi:
- Dolore durante il movimento articolare
- Riduzione dell’escursione articolare
- Riduzione della forza.
In questi casi risulta fondamentale il trattamento riabilitativo per il recupero precoce.
Il trattamento riabilitativo si divide in due fasi: nella prima vengono utilizzate tecniche di terapia manuale al fine di ridurre il dolore percepito, e la ridotta mobilità articolare
Nella seconda fase, il trattamento manuale viene eseguito per il mantenimento dell’escursione articolare raggiunta, ma il trattamento verterà sul recupero della muscolatura, al fine di restituire al paziente la forza necessaria, per sostenere il peso corporeo nel caso di una riabilitazione a seguito di una frattura del femore o per permettere un ritorno ad uno stile di vita attivo ad esempio a seguito di una frattura omero.
Cosa succede se la frattura non viene curata?
A seguito di una frattura ossea il trattamento precoce di correzione ed immobilizzazione della frattura deve essere svolto correttamente per evitare una consolidazione errata, prevenendo così deformità articolari, inoltre, se il trattamento conservativo non viene eseguito precocemente è possibile che la riduzione del movimento e della forza permangano.