Come abbiamo visto l’allenamento della forza è alla base dello sviluppo e del miglioramento della performance dei nostri atleti. Ma può essere considerato uno strumento realmente valido per la prevenzione degli infortuni?
Ultimamente si discute su stretching passivo o attivo, su foam roller e tecniche di automassaggio, su crioterapia ecc. Ma non è che forse il vero strumento di prevenzione ce l’abbiamo sotto il naso e non ce ne accorgiamo?
Partiamo con il definire il ricordare quali possono essere i fattori scatenanti un infortunio e come possiamo dividerli:
- Fattori INTRINSECI: età, stato di allenamento, caratteristiche biologiche e fisiche dell’individuo, squilibri a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, ed altri.
- Fattori ESTRINSECI: terreno di gioco, stato delle attrezzature, tipo di competizione, ed altri.
È sui primi che l’attenzione ricade dato che il controllo dei fattori estrinseci è molto più semplice.
Negli sport di squadra ed in particolare nel calcio la prevenzione passa, prima di tutto, attraverso il monitoraggio delle variabili situazionali, a differenza degli sport individuali dove l’attenzione si sposta al miglioramento della tecnica per rendere il gesto atletico durante la competizione più efficace.
Il ruolo della forza nella prevenzione
In generale l’allenamento della forza permette di influenzare positivamente lo stato di benessere psico-fisico di un individuo. In termini preventivi è consigliato l’utilizzo di esercizi contro-resistenza per evitare posture scorrette che potrebbero portare ad ulteriori problematiche, educando gli atleti a sollevare pesi quotidianamente. Inoltre si limitano le forze interne che agiscono a livello delle articolazioni e si riduce il rischio che insorgano patologie degenerative della colonna vertebrale.
In uno studio condotto dalla UEFA, nel gioco del calcio durante una stagione una squadra professionistica di 25 giocatori va incontro, mediamente, a 50 infortuni (come una lesione muscolare), di cui 8-9 gravi che causano l’assenza dell’atleta per almeno più di 4 settimane. Una buna percentuale degli infortuni ritenuti gravi in base al periodo di assenza dai campi di gioco interessa i muscoli ischiocrurali.
Ecco quindi che una conoscenza delle cause e delle misure di prevenzione permette di ridurre l’incidenza che tali problematiche si possano verificare. Pur conoscendo i benefici che la mobilità articolare o esercitazioni propriocettive possiedono nei confronti della prevenzione degli infortuni, un protocollo di allenamento con i carichi ha registrato i risultati più incoraggianti. L’allenamento della forza, infatti, permette di ridurre la probabilità che si verifichi un infortunio di circa il 66%, un dato che va a coinvolgere un ampio spettro della popolazione, sono quella composta da atleti professionisti. Per aumentare le probabilità di non incorrere in un infortunio, nel rispetto dei principi delle continuità e della progressività del carico, si dovrebbero aumentare volume e intensità in modo graduale, somministrare i corretti tempi di recupero tra le serie e le sessioni di allenamento.
Conclusione
In conclusione, la corretta somministrazione dei carichi di lavoro, nel rispetto dei principi dell’allenamento sportivo, permetterà di creare le basi sulle quali si modulerà la programmazione in vista del raggiungimento di particolari obiettivi, ad esempio in ambito preventivo. La qualità della prestazione e dei risultati dipenderanno dalla varietà degli stimoli proposti e dall’applicazione corretta degli esercizi contro-resistenza.
Leggi i nostri articoli specifici sul calcio: “La forza nel calcio” e “La forza nel calcio – parte 2“