Quando accade?

La lussazione della spalla è una perdita di contatto permanente o momentanea delle superfici articolari della scapola e dell’omero l’una rispetto all’altra. Questo avviene principalmente per due motivi: 

  • Un incidente o trauma acuto.
  • Una normale sollecitazione dell’articolazione, qualora i tessuti molli che contribuiscono alla sua stabilità come i tendini che formano la cuffia dei rotatori o il cercine glenoideo, siano troppo “lassi”, e quindi non tengano in sede l’articolazione stessa.

In alcuni casi la perdita di contatto tra le superfici articolari non sarà completa e allora saremo di fronte a una lussazione completa o sub-lussazione.

I sintomi della lussazione della spalla

Il dolore provato in seguito a una lussazione è intenso e piuttosto inconfondibile se essa è causata da un trauma, mentre può essere più lieve se il distacco avviene per via della debolezza dei tessuti.
In entrambi i casi, il segno più evidente è l’incapacità momentanea del paziente di compiere normali movimenti con il braccio, oltre alla vistosa modificazione della conformazione anatomica della spalla stessa osservabile a occhio nudo.
A volte, inoltre, possono verificarsi sintomi quali la rigidità del braccio e la diminuzione della sensibilità tattile (con o senza formicolio).
La lussazione della spalla si accompagna spesso a un danno da impatto sulla testa dell’omero (lesione di Hill-Sachs) e sulla glena (lesione di Bankart), oltre alla lesione della capsula articolare con i legamenti (gleno-omerali) di rinforzo.

Intervento chirurgico o trattamento conservativo?

Dopo aver ridotto la lussazione bisognerà decidere, con l’aiuto di un esperto, se effettuare o meno un intervento di stabilizzazione prima di intraprendere la fisioterapia del caso.
A volte infatti è sufficiente effettuare uno specifico percorso riabilitativo per poter evitare l’intervento e tornare alla normale vita quotidiana.
Non di rado però è necessario intraprendere l’intervento ortopedico di stabilizzazione perché se le strutture capsulo-legamentose non tengono correttamente potrebbe non bastare il rinforzo muscolare. L’intervento è specialmente consigliato a tutti i pazienti che presentino una lesione di Bankart o che siano casi di lussazioni recidivanti. Normalmente infatti circa il 50% delle persone che ha una prima lussazione della spalla può andare incontro ad altri fenomeni lussativi.

Riabilitazione

Che l’intervento chirurgico sia valutato come necessario o meno, una volta che sarà terminata la prima fase di guarigione è molto importante che il paziente si impegni a svolgere regolarmente la fisioterapia per rinforzare muscoli e tendini, perché attraverso il suo impegno può rendere assai più improbabile una recidiva della lussazione.
La riabilitazione si dividerà in 4 macrofasi e i tempi di passaggio dall’una all’altra verranno decisi dal fisioterapista:

  • Recupero e della mobilizzazione passiva.
  • Mobilizzazione attiva e ripresa alla normale gestualità sotto i 90°.
  • Rinforzo e ripresa della normale gestualità overhead.
  • Ritorno alla vita quotidiana e allo sport.

È fondamentale non accelerare i tempi della riabilitazione e, soprattutto dalla seconda fase in avanti, una collaborazione attiva del paziente che dovrà effettuare rinforzo mirato con costanza.
L’ultima fase è specifica per coloro che praticano attività sportive e, in particolare, per chi pratica sport overhead come la pallavolo, il basket, il nuoto e il tennis.
Concludendo, risulta fondamentale valutare se effettuare o meno l’intervento artoscopico e, successivamente, intraprendere la riabilitazione solo con personale qualificato e specializzato.

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